su di Me

Da quando ho iniziato a fare questo lavoro, odio con tutta me stessa dover dire “chi sono”. In ambito professionale di solito significa che devi spiegare il tuo percorso e che cosa ti rende diversa rispetto ai colleghi, al massimo la tua vision e la tua mission. E io non sono mai stata brava in questo perché vedo tutte le mie caratteristiche come un miscuglio amorfo che si traduce in libri fatti bene e clienti soddisfatti. 

Ho deciso di intraprendere il percorso per diventare editor dopo un periodo della mia vita molto difficile. È stato quasi un segno: dal nulla è comparso un corso e, informandomi, ho capito che non serviva una laurea per poter svolgere questa professione. Non che io non volessi una laurea, ma il motivo per cui ho deciso di non fare l’università riguarda quel famoso periodo difficile. 

Detesto quando qualche collega scrive “ho sempre amato i libri”, lo trovo uno stereotipo trito e ritrito, ma di fatto è così anche per me. E penso che nessuno intraprenderebbe questa strada senza avere un folle amore per i libri, perché è un mestiere che paga poco in termini economici e molto in termini emotivi. 

Dopo tre corsi, innumerevoli ore di studio e altrettante di pratica gratuita su testi reali, collezionando tre anni di esperienza, ho deciso di aprire la partita IVA nel 2021. 
Quello che posso dirti su di me è che non ho mirabolanti titoli di studio da sfoggiare, ma ho sempre preso tutta questa faccenda molto seriamente, e so di poter dimostrare la mia competenza in qualsiasi momento.

Al 2024 ho il 100% dei clienti soddisfatti e con molti di loro ho instaurato una relazione che va oltre la semplice correzione del testo, dando prova di sensibilità e flessibilità, scavando attraverso di loro per poter giungere alla versione migliore del libro. 
Credo fermamente che alcune fasi dell’editing siano solo un “che cavolo hai scritto qui?”, mentre altre – molte altre – vadano a indagare le ragioni dietro la scelta di una parola, di una frase, di un segno di punteggiatura, trovando la vulnerabilità dell’autore, tentando di riflettere chi è veramente attraverso una manciata di sillabe. 

Come vedi, non è facile per me dire chi sono, ma spero che tu abbia potuto intuirlo da questa piccola presentazione. In caso contrario, vieni a trovarmi nella mia Newsletter, è lì che, mattoncino dopo mattoncino, costruisco una visione globale di ciò che sono veramente. 

Foto di Emily Leroy.

Alcune cose su di me, analizzando la foto:

I capelli blu mi sono valsi innumerevoli occhiatacce, specie quando, nel 2013, sono stata una delle prime a sfoggiarli nel mio paese di 30mila anime. 

Ho passato tutta l’infanzia a sentirmi chiedere: “Cos’hai sul petto?” a causa di quella gigantesca voglia marrone. Ora la gente me lo chiede riferendosi al tatuaggio, ma io resto convinta che parli della voglia e rispondo sempre in automatico.

La sedia grigia dietro di me è stato uno degli acquisti migliori del 2023.

Gli amplificatori non mi indicano come musicista, al massimo come moglie di un musicista, col quale condivido lo studio. Lui è dislessico e io sono stonata e scoordinata: immagina quanto ci divertiamo.